Porsche 930 3.0 e 3.3 Turbo, le origini del mito

Spesso in questo blog ho scritto di versioni derivate dalla prima generazione della Porsche 911 Turbo,  come per esempio la Martini, senza mia trattare la versione di serie; a questo punto direi che è giunto il momento di occuparcene.
La Porsche 930 Turbo, nelle versioni di 3.000 e 3.300 cc, è stata il modello di punta della gamma 911 dal 1975 al 1989. Presentata al Salone dell’automobile di Parigi del 1974, è inizialmente concepita come una versione ad alte prestazioni spartana ed alleggerita della 911, pensata essenzialmente per le competizioni e prevista in 400 esemplari come base per lo sviluppo dei gruppi 4 e 5.
Prevale in seguito l’idea di farne una gran turismo particolarmente esclusiva, ben costruita e dalla ricca dotazione di bordo, che vive tutt’oggi nella sua erede: la 992 turbo. La Casa della cavallina a metà anni ’70 non è nuova all’adozione della sovralimentazione sulle proprie vetture da competizione, quali le imbattibili 911 Carrera RSR di gruppo 5 del campionato mondiale marche 1974.

911 Turbo Carrera 2.7


E’ la prima 911 Turbo costruita; è un esemplare unico ed è lo speciale regalo per il settantesimo compleanno di Louise Piëch, figlia di Ferdinand Porsche e madre di Ferdinand Piëch, che ha ricoperto cariche al vertice in seno al gruppo VW-Audi. Viene consegnata il 28 agosto 1974, giorno del compleanno della signora Piëch, ed è basata sulla meccanica della 911 Carrera 2.7 di quell’anno. E’ allestita sul telaio n. 9115600042, il motore è il 2.700 cc di serie sovralimentato con turbocompressore ed accreditato di una potenza di circa 240 cv. La carrozzeria è analoga a quella delle 911 di serie del modello G, quindi con passaruota stretti; l’alettone posteriore e lo spoiler anteriore sono quelli già visti sulle Carrera modello 1974 ed adottati in seguito sulle 930 3.0 di serie. La vettura è caratterizzata da una livrea argento metallizzato con interni in pelle rossa; la fascia centrale dei sedili ed i pannelli porta sono in tessuto “tartan” rosso e blu scuro, quest’ultimo motivo è poi ripreso dalla fascia adesiva alla base delle fiancate che ingloba la scritta “Porsche”. La strumentazione si distingue per l’adozione di un contagiri con fondo scala a 10.000 giri/min della Carrera RSR da competizione. Questo one-off della 911 è tutt’ora esistente ed è conservato presso il museo della Casa.

930 Turbo 3.0


La 930 turbo 3.0 Turbo di serie, costruita dal 1975 al 1977, approda in Italia alla stratosferica cifra di Lit 21.983.000, circa il doppio di una 911 2.7 coupé. La nuova nata non passa certo inosservata grazie all’aspetto muscoloso della carrozzeria, i passaruota anteriori e posteriori sono vistosamente allargati per poter ospitare gli pneumatici maggiorati: 185/70 VR 15 all’avantreno e 215/60 VR 15 al retrotreno. A completare la connotazione estetica ci sono poi i già citati spoiler anteriore e l’alettone posteriore; all’interno di quest’ultimo è alloggiato il radiatore per il raffreddamento dell’aria dell’impianto di sovralimentazione. Il motore è il noto 6 cilindri boxer con cilindrata aumentata a 2.994 cc, sovralimentato mediante un turbocompressore KKK “3LDZ” con pressione di sovralimentazione massima di 0,8 bar. L’ accensione elettronica e l’alimentazione ad iniezione meccanica Bosch K-Jetronic sono quanto di meglio si possa desiderare su un’auto ad alte prestazioni di metà anni ’70. I cavalli sono 260, la velocità massima è di poco inferiore ai 250 Km/h e lo 0-100 km/h viene percorso in circa 5,5 secondi. La trasmissione è meccanica a soli quattro rapporti; tale scelta, all’epoca criticata da molti e difesa dalla Casa adducendo come motivazione che quattro marce sono più che sufficienti per sfruttare le caratteristiche del motore, è dovuta all’esigenza di irrobustire gli ingranaggi del cambio, a causa delle aumentate prestazioni, senza variarne l’ingombro esterno. La frenata è assicurata da dischi autoventilati anteriori e posteriori. La 930 turbo con motore tre litri esce di scena dopo 2.880 esemplari costruiti.

930 Turbo 3.3


Nel 1978 la 930 Turbo, dopo tre anni di produzione, viene aggiornata soprattutto per quanto riguarda la meccanica. La cilindrata passa a 3.300 cc ed i cavalli sono ora 300 a 5.500 giri/min. La maggiore novità è l’adozione di un intercooler, uno scambiatore aria/aria collocato tra motore e turbina, che permette un notevole aumento delle prestazioni abbassando la temperatura dell’aria del motore di una cinquantina di gradi. L’intercooler trova posto all'interno dell’alettone posteriore, che per l’occasione viene ridisegnato e che, a causa delle grosse dimensioni, viene definito dagli appassionati a “coda di balena”. Il nuovo modello copre lo 0-100 km/h in 5,4 secondi e raggiunge una velocità di punta di poco superiore ai 260 km/h. Nel 1980 viene adottato un terminale di scarico sdoppiato mentre dal 1983 vengono attuate delle modifiche per ridurre le emissioni inquinanti. Dal 1980 la 911 turbo non è più esportata negli Stati Uniti ed in Giappone a causa delle restrittive norme antinquinamento, viene poi reintrodotta su quei mercati nel 1985. Nel 1986 la 930, finora proposta solo con la carrozzeria coupé, viene presentata anche nelle varianti Cabrio e Targa, quest’ultima con il tettuccio rigido rimovibile. I prezzi al debutto in Italia delle due nuove versioni sono rispettivamente di 155 e 141 milioni di lire. Con il programma per il 1989 viene sospesa la produzione della 930, sostituita a partire dal 1990 dalla 911 turbo basata sul nuovo modello 964. I costi in Italia all'uscita di scena della vecchia 930 sono:

  • coupè: Lit. 135.019.000
  • targa: Lit. 141.861.000
  • cabrio: Lit. 156.340.000

La 930 é stata costruita in 17.425 esemplari, numero davvero notevole per una “supercar”, soprattutto se si pensa ai 400 esemplari previsti inizialmente dalla Casa. In questa sede è impossibile elencare optional e varianti di colore disponibili perché si tratterebbe di un elenco infinito, vista l'ampia possibilità che Porsche ha sempre fornito per vestire quest'auto a misura del cliente.



Sportkit

La 911 è sempre stata ampiamente personalizzabile sia per quanto riguarda i colori della carrozzeria, i materiali dei rivestimenti interni, che pacchetti di optional per migliorarne le prestazioni o modificarne l’estetica. In quest’ ottica dal 1985 al 1987 viene reso disponibile un kit opzionale, che fa parte del Porsche Exclusive Pogram, che porta la potenza del 6 cilindri boxer a 330 cv. Il motore è denominato 930/60 ed adotta 4 tubi di scarico. Questo kit è disponibile solo in combinazione al radiatore dell’olio ed agli pneumatici 205/55 VR 16 all’anteriore e 245/45 VR 16 al posteriore. Il radiatore dell’olio non permette il montaggio dei fendinebbia sullo spoiler anteriore di serie. Per poterli mantenere è stato pensato un nuovo spoiler frontale, denominato GPR e disponibile a pagamento al di fuori del kit standard. Con lo sportkit la 930 sfiora i 280 km/h e lo 0-100 km/h è percorso in meno di 5 secondi.

Slantnose


Sempre attingendo al catalogo Porsche Exclusive Progam tra il 1987 ed il 1989 é possibile modificare la propria 930 turbo rendendola somigliante, soprattutto nel frontale, alle 935 che qualche anno prima si davano battaglia sulle piste di tutto il mondo nel campionato mondiale marche. Queste 911, denominate Flachbau, flatnose o slantnose per il frontale dai parafanghi anteriori piatti ed i fari a scomparsa, costano circa il in più 60% della 930 di serie. La modifica di carrozzeria, codice M505 per la versione USA e codice M506 per tutte le altre, comprende:

  • Slant nose con fari a scomparsa, spoiler tipo GPR con radiatore dell’olio integrato.
  • Prese d‘aria frontali sui parafanghi collocate al di sopra dei fari a scomparsa (disponibili solo con lo slant nose).
  • Minigonne laterali per le fiancate destra e sinistra.
  • Prese d’aria sui parafanghi posteriori.

Le prestazioni sono praticamente invariate rispetto alle 930 di normale produzione, anche se la velocità massima è leggermente superiore grazie alla migliore aerodinamica del frontale. Le slantnose sono state realizzate in circa 600 esemplari in tutte e tre le varianti di carrozzeria; più rare le Targa costruite in una trentina di esemplari.

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