Le Cadillac Seville (CKD) iraniane (1977-1979) e la General Motors Iran

Pubblicità per la Cadillac Seville assemblata in Iran - Foto da:https://www.instagram.com/gm.iran/ 
Vista la situazione attuale in Medio Oriente, voglio raccontarvi quello che probabilmente è uno degli aspetti meno conosciuti nella storia della General Motors, in particolare del marchio Cadillac: la fabbrica in Iran concepita a metà anni '70 del secolo scorso, quasi sicuramente l'impianto produttivo di minor durata del colosso di Detroit. 
La scelta del Paese è dovuta a vari fattori, in primis politici; lo Scià Reza Pahlavi, all'epoca al governo, è in ottimi rapporti sia con i leader europei che statunitensi e la famiglia reale è rispettata in tutto il mondo. Incredibile scriverlo oggi, ma la Nazione è considerata alleata degli Stati Uniti, che hanno anche una presenza militare in loco. Il controllo dell'indotto petrolifero iraniano in quel periodo è fondamentalmente in mano ad europei e statunitensi, essendo la famiglia reale d'impostazione culturale filo occidentale, in particolare britannica. 
Dal 1966 esiste già in Iran una fabbrica automobilistica, la Sherkat-Sahami, che produce modelli su licenza dell'americana AMC. Nel 1972 il costruttore iraniano raggiunge un accordo con General Motors per l'assemblaggio dei modelli Chevrolet Royal 2500 e 2800, costruiti tra il 1974 ed il 1977 e basati sulla Opel Commodore, che altro non è che la declinazione più lussuosa e con motori di cilindrata maggiore della Rekord D. Questo accordo porta alla nascita della Genera Motors Iran; è  naturale quindi, che in un quadro politico ed economico di questo tipo, per la fabbricazione e diffusione dei nuovi modelli nel bacino mediorientale venga scelto il Paese amico.    
Chevrolet Royal 2500-2800 da brochure GM Iran - Foto da: https://www.instagram.com/gm.iran/ 
La nuova fabbrica viene costruita 9 miglia fuori Teheran a partire dal 1976, articolata in tre edifici principali. Il primo riservato alla costruzione di automobili, non solo Cadillac Seville prima serie (modello 1975-79) ma anche Chevrolet Nova di quarta generazione e Buick Skylark. Il secondo avrebbe dovuto essere dedicato alla costruzione di un paio di versioni di pick up Chevrolet C/K di terza generazione. Infine, nel terzo edifico avrebbero dovuto essere assemblate le Jeep, sia CJ che Wagoneer, in seguito ad una joint venture tra GM ed AMC. Il nuovo stabilimento porta le insegne della GM Iran e la gamma prevista si articola in tutto su sette modelli diversi.
A gennaio 1977 vengono inviati a Teheran 6 dipendenti della Cadillac con relative famiglie, per formare il personale locale per montaggio, controllo qualità, organizzazione dell'assistenza ed avvio della linea di montaggio.
A febbraio il New York Times parla dell'operazione in termini abbastanza entusiastici, soprattutto per  quanto riguarda il prezzo di acquisto in Iran che sarà sensibilmente ridotto, visto che le Seville importate dagli USA costano circa due volte e mezzo che sul mercato domestico, vale a dire $35.000 contro $14.000. E' previsto l'avvio della produzione per marzo seguente e con una certa enfasi viene annunciato che saranno la prime Cadillac costruite al di fuori degli Stati Uniti. La produzione stimata per la GM Iran da marzo 1977 a marzo 1978 è di circa 30.000-35.000 veicoli, di cui 600 Seville. 
Apertura di una cassa di un kit CKD della Cadillac Seville presso la General Motors Iran a Tehran - Foto da: Cadillac Seville - Rear & front drive; diesel; 1975 on, Thomas Falconer
Le Cadillac vengono spedite dal Canada all'Iran completamente smontate (CKD completely cnocked down), le varie componenti sono contenute in casse; ognuna di queste contiene una sola tipologia di pezzi. Il montaggio della vettura avviene su due linee separate, una per lo chassis, l'altra per la carrozzeria.
La prima Seville completata esce dalle linee di montaggio il primo marzo 1977, praticamente assemblata a mano perché si stanno ancora terminando gli impianti produttivi. La linea di montaggio  della Cadillac va a regime il mese di giugno; le prime 70-80 vetture costruite sono tutte verniciate oro metallizzato per commemorare un evento locale, vengono assegnate ad alte cariche dell'esercito e personale governativo.
Le specifiche tecniche del motore di queste automobili sono pressoché sconosciute, si parla di una ventina di cavalli in più rispetto alla  versione USA per l'assenza del catalizzatore. Quindi il V8 benzina di 5.737 cc ad iniezione diretta che solitamente sviluppa 160 CV SAE, nella declinazione iraniana  dovrebbe avere una potenza di almeno 180 CV.
La dotazione è completa, con servosterzo, vetri elettrici ed ovviamente aria condizionata, visto il clima della zona. Dal punto di vista estetico la vettura non ha differenze con le sorelle prodotte negli Stati Uniti, a parte una scritta identificativa posteriore a sinistra del baule in caratteri persiani.    
Una Seville completa lascia la linea di montaggio della General Motors Iran a Tehran - Foto da: Cadillac Seville - Rear & front drive; diesel; 1975 on, Thomas Falconer
Il presidente statunitense Jimmy Carter visita la fabbrica iraniana a dicembre 1977; a gennaio 1978 iniziano i primi problemi politici nel paese, con  l'Aitollah Kohmeini che dal suo esilio parigino inneggia alla rivolta contro la famiglia reale, paradossalmente nello stesso mese in cui sono stati completati tutti gli impianti produttivi della GM Iran. Ciò porta agli scioperi del settembre successivo, pesantemente repressi dallo Scià Reza Pahlavi, che sfociano nei seguenti disordini che culminano nella rivoluzione ilsamica. Il 16 gennaio 1979 lo Scià, su consiglio degli alleati americani, abbandona Il Paese. Il primo febbraio 1979 rientra in Iran, da Parigi, l'Aitollah Kohmeini, ironia della sorte trasportato su di un pick-up della General Motors;  come ben sappiamo Kohmeini  assume il potere portando il paese verso la repubblica islamica. In una situazione politica simile non c'è ovviamente più spazio a Teheran per una fabbrica di automobili statunitense, oltre all'impossibilità di poter importare kit CKD dagli USA visto l'embargo entrato in vigore dopo la rivoluzione; General Motors Iran diventa prima Iran Automobile Company, per poi cambiare nuovamente nome in Pars Khodro.

Dettaglio di una Seville costruita in Iran, da notare la scritta sul baule in caratteri persiani - Foto da: http://americancars.ir/
Quante Seville siano state costruite a Teheran è difficile dirlo. Dal Canada sono stati spediti in Iran 2.100 kit CKD, molto probabilmente ne sono stati assemblati meno della metà, circa 800-1.000. Pars Khodro, interpellata direttamente dalla Casa di Detroit, afferma di averne montati altri 37 nel periodo da dopo la rivoluzione ad agosto 1983; qualcuno potrebbe essere stato completato dopo tale data. Difficile che qualche privato sia riuscito a montare qualche automobile, sia per la complessità della vettura, che per la suddivisione delle componenti nelle casse divise per tipologia di pezzi e non per veicolo completo; quindi anche ammesso che qualcuno avesse sia le capacità che la struttura per assemblare qualche Seville, avrebbe prima dovuto rintracciare tutte le casse con le varie componenti e poi estrapolare i pezzi necessari al montaggio. Di pick up Chevrolet C/K ne sono stati assemblati 5, per gli altri veicoli non è stato possibile trovare dati sulla produzione. Che fine abbiano fatto i kit CKD non montati, se sono stati pagati tutti, in parte o nessuno rimarrà per sempre uno dei misteri della storia dell'automobile. Sembra che la GM in tutta questa operazione abbia perso almeno un milione di dollari dell'epoca, ovviamente non ha mai pubblicizzato volentieri l'accaduto, facendolo passare il più possibile sotto silenzio.

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Riferimenti: 

  • The New York Times 6 febbraio 1977 "A Seville for Iran" (lingua inglese)
  • Cadillac Seville - Rear & front drive; diesel; 1975 on, Thomas Falconer, Osprey AutoHistory, 1984 (lingua inglese) 
  • https://www.instagram.com/gm.iran/