Peugeot 205 Lacoste, quando sul volante il leone incontra il coccodrillo


La 205 Lacoste in un' immagine pubblicitaria. Chiara la vocazione tennistica, vista l' ambientazione

"Peugeot 205 Lacoste: una tre porte ancora più esclusiva, nel più perfetto stile Lacoste" Così esordisce sulle pagine di Quattroruote, nel giugno del 1985, la pubblicità della prima serie speciale basata sulla popolare utilitaria della Casa di Sochaux. Questa particolare versione è in realtà già nota sul mercato d' oltralpe, perché commercializzata dall'estate dell'anno precedente in 1.000 esemplari sulla base della cinque porte dotata del 1.360 cc da 60 CV.

Oltre ad essere la prima serie limitata sulla base della 205, la Lacoste è anche il primo prodotto Peugeot di una lunga serie legato al mondo del tennis, il cui riferimento è esplicito nelle foto della campagna pubblicitaria per il lancio della vettura. Del resto Renè Lacoste, detto il coccodrillo, oltre ad essere patron della firma di abbigliamento sportivo francese che dà il nome alla vettura, è un ex tennista di fama mondiale. 
Già dal 1984 la Casa del leone è sponsor del Roland Garros, questo allestimento anticipa quindi di qualche anno le serie limitate omonime del celebre torneo parigino. 

La Lacoste è basata essenzialmente sulla 205 XR a tre porte, versione intermedia della gamma, di cui conserva corpo vettura e meccanica. Gli esemplari per l' Italia montano il 1.124 cc da 50 CV con cambio manuale a 5 marce. La velocità di punta è di 142 km/h con consumi di 4,3 litri /100 km a 90 km/h e 5,8 litri a 120 km/h o in ciclo urbano. Unico colore disponibile per la carrozzeria il bianco Meije. Particolarmente ricca la dotazione di accessori, che all'esterno prevede:  
  • sottoporta in tinta carrozzeria
  • paraurti in tinta carrozzeria con inserto verde
  • doppi retrovisori esterni in tinta carrozzeria con striscia adesiva centrale verde
  • striscia decorativa laterale rossa e verde (non ci sono modanature di protezione sulle fiancate)
  • Logo Lacoste su parafanghi anteriori e portellone
  • tetto apribile scorrevole in vetro antisfondamento
  • vetri atermici
  • vetri posteriori apribili a compasso
  • tappo della benzina con serratura
  • coprimozzi bianchi
  • Pneumatici 165/70 SR 13.
All 'interno troviamo: 

Interno della 205 Lacoste
  • sedili in velluto nero con a righe verdi e rosse
  • moquette di colore verde
  • volante in pelle tipo GTI con inserto centrale decorato con coccodrillo Lacoste e leone Peugeot, rispettivamente a sinistra e destra del pulsante centrale del clacson.
  • orologio al quarzo (strumentazione senza contagiri)
  • alzacristalli elettrici
  • chiusura centralizzata
  • consolle centrale con predisposizione per l' impianto radio
  • lampada leggicarte
  • tasche interne alle portiere
  • sedile posteriore frazionato 50/50 e ribaltabile
Sempre chiara la vocazione tennistica
La Lacoste, col corpo vettura interamente candido, si inserisce a buon diritto nella moda del "tutto bianco" per le derivate a vocazione più o meno sportiva, o pensate per i giovani, tanto in voga negli anni '80; basti pensare ad esempio alle Visa Chrono, Y10 Fila e tante altre.  

Curioso il test a cui Quattroruote sottopone la nostra vettura nel giugno del 1985, per pubblicarne poi i risultati sul numero del mese successivo; non la classica prova su strada ma un test di traino per verificare le capacità di un 1.100 cc su un percorso misto. 
I protagonisti della singolare prova vedono impiegata come motrice la 205 Lacoste e come rimorchio un carrello della Bertacchini di Fizzonasco di Pieve Emanuele (MI), a sua volta caricato con una moto d' acqua: il Barracuda Jet della Emme 5 di Sarnico (BG) motorizzato con un idrogetto Piaggio KS 150 da 20 CV. 
Il percorso si snoda attraverso Autostrada del Sole, passo della Cisa e via Aurelia, per un totale di circa 800 km. La meta è la spiaggia di Punta Ala, perché non raggiungibile con un percorso autostradale diretto. I tester apprezzano principalmente il comfort di marcia e la dotazione di accessori della piccola del leone, in particolare tetto apribile e vetri posteriori apribili a compasso, in un' epoca in cui il climatizzatore non fa ancora parte della dotazione standard delle utilitarie.
Gli articoli di Quattroruote relativi alla 205 Lacoste
"Elevata la tenuta di strada: la vettura è sicura e il suo comportamento sempre sincero e prevedibile. Questa sicurezza, nel nostro caso, si è sempre riflessa sul traino del carrello che ha seguito docilmente il comportamento della vettura. Cambio e freni sono stati all'altezza della situazione..." Anche nel tratto autostradale da Fornovo a sotto il passo della Cisa, il più impegnativo del miniraid,  la vetturetta se la cava bene, nonostante la ridotta cilindrata e la poca cavalleria a disposizione. "Sono stati una trentina di chilometri non facili per la motrice 205 Lacoste che ha dovuto sorpassare i numerosi e lenti camion che scelgono tale autostrada per passare dalla Pianura Padana al Tirreno. In questo caso occorre manovrare spesso la leva del cambio e affondare il pedale dell'acceleratore: così i 50 CV della piccola Peugeot, gravati dal peso del traino, consentono una manovra sicura ed abbastanza veloce. Per di più, il viaggio si è svolto in una giornata piuttosto calda che ha imposto il funzionamento quasi continuo dell'elettorventilatore dell'impianto di raffreddamento, con conseguente penalizzazione della potenza". Questo è il quadro che emerge dalla prova di traino. 

Il prezzo al lancio nel nostro Paese è competitivo: Lit 12.130.000. Quindi circa un milione e centocinquanta mila lire in più della 205 XR da cui deriva, che è quotata 10.922.000 del vecchio conio. Il solo tetto apribile, peraltro non disponibile sulla XR, costerebbe circa mezzo milione se acquistato come optional. 
L'auto rimane in listino per un biennio; nel secondo anno di presenza sul mercato italiano, il 1986, ne sono stati venduti 2.000 esemplari.  


Riferimenti:
Quattroruote maggio 1985, "Peugeot 205 Lacoste - Di nuovo c'è solo il coccodrillo"
Quattroruote luglio 1985, "Un bel treno per le vacanze"

Foto da: www.motorionline.com

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