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Il frontale dell'Alfasud Sprint BB - In evidenza la nuova calandra - Foto Rainer Buchmann |
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I numeri di Autocapital dedicati alla Sprint BB |
Ai comuni mortali che non possono partecipare al salone, l’auto sarà svelata in dettaglio sul numero successivo della rivista, in un articolo di otto pagine dal titolo “Unico ma esemplare”. Bene, penso che ora sarete curiosi anche voi di sapere di cosa si parla, anche se qualcuno dei lettori avrà già sicuramente riconosciuto l’azzurra Sprint che campeggia in cima a questa pagina.
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Fiancata lato guida della Sprint BB - Foto Rainer Buchmann |
La vettura di base è un’Alfasud Sprint Veloce bianca che viene trasformata presso l’atelier della BB Auto Exclusive di Francoforte, Firma alla quale ho già dedicato qualche scritto. Le forme della carrozzeria si ispirano a quelle della Trofeo da competizione che in quegli anni si sfidano in pista in un campionato monomarca, anzi l’intento della rivista è proprio quello di farne una versione stradale, o meglio una “Trofeo da sera”. Le linee essenziali della carrozzeria rimangono quelle dell’automobile di serie, vengono allargati i passaruota in modo da poter ospitare cerchi e gomme più larghi. L’anteriore è caratterizzato da uno spoiler frontale non troppo accentuato. Rimangono i quattro proiettori circolari di serie, che fanno da cornice ad una calandra ridisegnata; al centro di essa vi sono due elementi in plastica in tinta vettura, quello di destra con il monogramma BB, quello lato guida con un’apertura rettangolare, entrambi con funzioni di presa d’aria dinamica per il motore. Lo scudetto Alfa, così come tutte le cromature, è trattato con una verniciatura nero opaco. I paraurti anteriore e posteriore derivano, adattati, da quelli dell’Alfasud TI, mentre gli specchietti, che si vogliono importanti, sono mutati dall’Alfa 6 e sono in tinta con la carrozzeria. A lavorare sulla Sprint troviamo ancora una volta Manuel Melero, del quale ho già parlato in passato. Lo storico dipendente del carrozziere tedesco, trasferitosi in Spagna a fine anni ‘70, rientra presso la BB Auto Exclusive, richiamato personalmente da Rainer Buchmann, dove rimane in forza ancora per alcuni anni.
La verniciatura della Sprint è realizzata con una di quelle tinte cangianti tanto care a Buchmann. Questa in particolare ha la grana del metallizzato molto fine, ottenuta con ossido di titanio, una “…. carrozzeria di un blu profondo color turchese al quale la luce primaverile spiovente da un’ampia vetrata strappava misteriosi riflessi dorati.” “… capaci di effetti cromatici paragonabili a quelli delle ali di uno scarabeo….”
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Posteriore della Sprint BB - Foto Rainer Buchmann |
I cerchi in lega sono gli Speedline della Trofeo da pista con il canale argento e dotati di copricerchi aerodinamici in materiale plastico, anch’essi in tinta con la carrozzeria. L’unico elemento decorativo sulle ruote è il logo BB cromato dei copricerchi, con il foro per smontarli nascosto all’interno di una delle due B. Le gomme sono Pirelli P7 corsa 235/45 VR 15. La meccanica rimane quella della Sprint Veloce 1.5 di serie, molto probabilmente per difficoltà oggettive di omologazione in Italia. Unica licenza lo scarico sportivo con doppio terminale cromato.
Se le modifiche alla carrozzeria sono poche e ben mirate, la vera rivoluzione si ha all’interno, dove finiture e dotazione di bordo sono rivisti in meglio. Il posto guida è abbastanza famigliare, la strumentazione rimane quella della Sprint di serie. Il volante è nuovo, a quattro razze con corona rivestita in pelle nera, fabbricato dalla Italvolanti e montato su un mozzo della tedesca Atiwe. Il cruscotto, così come i sedili, il mobiletto centrale e la parte posteriore dell’abitacolo, sono completamente rivestiti in Alcantara di tonalità grigio azzurra. La scelta del materiale di rivestimento è dovuta allo spessore molto ridotto, che lo rende facilmente modellabile, ed alla durata nel tempo, nei primi anni ’80 considerata superiore a quella della pelle naturale. I sedili anteriori sono anatomici della Koenig, un must su auto di pregio, mentre il divano posteriore è sostituito da un vano portaoggetti diviso in scomparti e coperto con un tendalino. “…. Lo stilista di Francoforte aveva semplicemente soppresso il sedile posteriore, rimpiazzandolo con una serie di elementi adatti a costituire, nel loro insieme, quello che potremmo chiamare l’angolo di servizio dello sportivo raffinato. Vi si poteva individuare una serie di scomparti, chiusi e aperti, concepiti per accogliere, secondo le dimensioni, cronometri e macchine fotografiche, tuta e casco da rallyman, “radar” e perché no? Bottiglie di champagne.” Come sempre un punto di forza nelle realizzazioni di Buchmann è l’Hi-Fi; sulla Sprint troviamo un sofisticato Blaupunkt SQR22 con lettore cassette, corredato di una “costellazione” di 12 altoparlanti.
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Cruscotto - Foto Rainer Buchmann |
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Vano poteriore - Foto Rainer Buchmann |
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Posto guida e sedili Koenig - Foto Rainer Buchmann |
L’allestimento della Sprint costa circa 20 milioni di lire e l’automobile è un vero successo al salone di Torino, dove almeno 18 persone chiedono di acquistarla. Alla sua presentazione è abbinato anche un referendum dal titolo “Quale altra macchina esposta qui al salone vorresti che fosse modificata con lo spirito con cui è stata trasformata l’Alfasud Sprint BB?” Sono 15.000 circa le schede ricevute nei giorni della manifestazione torinese.
La vettura vive il 1982 come testimonial di Autocapital a vari eventi per poi cadere nell’oblio. Ricompare negli anni 2000 su Ebay, dove rimane invenduta per diversi mesi. In seguito la troviamo presso un commerciante di auto d’epoca del milanese. Attualmente l’auto si trova in Italia, è in ottime condizioni e le sono stati smontati i copricerchi, conservati all’interno dell’abitacolo. Di tanto in tanto è possibile vederla a manifestazioni per auto storiche.
Riferimenti e citazioni da:
- Autocapital, “Fräulein Sprint” marzo-aprile 1982, gruppo editoriale del Corriere della Sera
- Autocapital, “Unico ma esemplare”, maggio-giugno 1982, gruppo editoriale del Corriere della Sera
Si ringrazia Rainer Buchmann BB Auto Frankfurt per la cortese collaborazione e per aver concesso l'uso delle foto.
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