- Ottieni link
- X
- Altre app
- Ottieni link
- X
- Altre app
Colgo l’occasione dei 35 anni dal debutto, festeggiati il primo marzo, per scrivere dell’Austin Maestro, automobile che i più si saranno sicuramente dimenticati, o chi la ricorda ha forse in mente il famigerato cruscotto digitale e parlante in stile Supercar della top di gamma HLS. La Maestro come dati di vendita, almeno in Italia, è sempre stata nella parte bassa della classifica. Bistrattata all’epoca dalla stessa stampa specializzata britannica, che l’ha definita “la peggiore automobile costruita nel Regno Unito”, ha sofferto difetti di affidabilità meccanica, di corrosione della carrozzeria e di scarsa durata della componentistica dell’arredo interno; ruggine, tessuti che si scolorano, scricchiolii e plastica del cruscotto che si crepa sono difetti abbastanza comuni soprattutto sugli esemplari dei primissimi lotti di produzione, così come le perdite d’olio o una certa propensione a bruciare la guarnizione della testata di alcune motorizzazioni.
E’ veramente tutto da buttare nella Maestro? Sicuramente no, a distanza di qualche decennio vediamo di analizzare i fatti con obiettività. La media del gruppo Austin-Rover nasce come erede dell’Allegro, in produzione dal 1973, che non ha fatto registrare i dati di vendita sperati. Dal nuovo progetto LC10 si originano una 2 volumi di circa 4 metri di lunghezza, la Maestro appunto, ed una 3 volumi di 4,40 m circa declinata anche come station wagon, la Montego, che viene presentata nel 1984. Siamo in un periodo di gravi difficoltà finanziarie per il gruppo British Leyland, di cui il maggiore azionista è il governo britannico; i tempi degli scioperi selvaggi degli anni ’70 che bloccano le catene di montaggio sono ancora molto vicini. Da poco l’assetto societario ha subito una ristrutturazione sia a livello di marchi aziendali, che porta alla scomparsa tra l’altro di Triumph, sia a livello di siti produttivi, con la chiusura dei alcuni storici stabilmenti; il settore automotive passa alla gestione Austin-Rover, con il “brand” MG riservato alle versioni ad alte prestazioni della gamma, quello dei mezzi pesanti mantiene il marchio Leyland.
Austin Maestro |
In un contesto che oggi definiremmo di “spending review”, Austin-Rover si trova a sviluppare i nuovi modelli con un budget ridotto, il che porta a certe semplificazioni costruttive. Sulla Maestro vengono quindi abbandonate le costose sospensioni Hydragas dell’antenata Allegro, in favore di uno schema più classico ed economico da realizzare: avantreno Mac Pherson e retrotreno a ruote interconnesse sono strettamente imparentati con quelli della Golf Mk1, tanto che molto probabilmente almeno sui primi lotti di esemplari è stata usata componentistica originale Volkswagen. Da Wolfsburg arrivano anche i cambi manuali a cinque rapporti montati sulle versioni meglio equipaggiate. L’impianto frenante, dotato di servofreno e circuito sdoppiato, è di tipo misto, con dischi all’avantreno e tamburi al retrotreno. La Maestro è una classica media a trazione anteriore con motore trasversale, ruotato però di 180° rispetto allo schema classico, quindi con i condotti di aspirazione e scarico rivolti verso il frontale della vettura invece che verso l’abitacolo.
Due le motorizzazioni al lancio in Italia, entrambe a benzina:
- 1.275 cc A Series Plus con monoblocco in ghisa e testa in lega leggera. Declinato in due potenze da 62 e 65 CV. E’ Alimentato da un carburatore SU monocorpo ad accensione e regolazione elettronici, con un sistema gestito tramite microprocessori, che ne ottimizza il funzionamento e ne riduce i consumi. Il sistema interagisce con il computer di bordo con sintetizzatore vocale.
- 1.598 cc R Series da 98 CV per la più sportiva MG.
Inizialmente nel nostro Paese sono previsti quattro allestimenti:
- Maestro E: 1.3 62 CV, cambio a 4 marce, velocità 155 km/h; Lit. 9.480.000
- Maestro LE: 1.3 62 CV, cambio a 4 marce, velocità 155 km/h; Lit. 10.110.000
- Maestro HLS: 1.3 65 CV, cambio a 5 marce, velocità 158 km/h; Lit. 11.160.000
- Maestro MG: 1.6 98 CV, cambio a 5 marce, velocità 179 km/h; Lit. 13.040.000
Optional:
- Sedili anteriori reclinabili (Maestro E) Lit. 80.000
- Copribagagli (Maestro E) Lit. 90.000
- Vetri azzurrati (Maestro LE) Lit. 148.000
- Comfort pack: comprende vetri elettrici, chiusura centralizzata e tetto apribilie (Maestro MG) Lit. 620.000
- Vernice metallizzata o nera (tutte) Lit. 186.000
Quattroruote, in occasione della prova su strada della 1.3 HLS, nel dicembre 1983 scrive: “E’ una vettura importante per la Austin-Rover perché dopo la Metro è il secondo modello della nuova generazione cui è stato affidato il compito di rilanciare la marca”. Dal punto di vista estetico si guadagna solo tre stelline, piace soprattutto il frontale. Lo syiling ricorda quello dell’Allegro ed è caratterizzato da linea di cintura bassa e montanti sottili, che favoriscono l’ottima visibilità in tutte le direzioni. Adeguato alla categoria il cx di 0,38.
La gamma colori comprende tre tinte pastello: blu, rosso, bianco; quattro metallizzati: verde, rosso, azzurro, grigio, a cui si aggiunge il nero pastello. Questi ultimi cinque sono disponibili con sovrapprezzo.
Dal punto di vista estetico la più potente MG si distingue per i cerchi in lega, i filetti rossi su paraurti e fiancate, i monogrammi MG ed i sedili anteriori anatomici.
![]() |
Austin Maestro MG |
Sono giudicati buoni anche gli allestimenti interni, con qualche imperfezione negli accoppiamenti delle plastiche, soprattutto quelle del cruscotto, lo spazio e gli accessori di serie, che si rilevano addirittura sopra la media delle concorrenti.
Su strada la Maestro è decisamente sottosterzante “E’ sempre prevedibile e facilmente contrastabile. Sul bagnato e sullo sconnesso il fenomeno aumenta, ma la vettura mantiene una buona sicurezza.” “Sicura in tutte le situazioni grazie ad una buona maneggevolezza. Passaggi dal sotto al sovrasterzo molto graduali”. Buoni i consumi “che la pongono tra le economiche della categoria.”
Ciò che colpisce i tester della rivista è sicuramente la fantascientifica strumentazione: “La sagra dell’elettronica. La Maestro è stata la prima vettura dotata di una strumentazione completamente elettronica a cristalli liquidi, integrata da un sintetizzatore vocale…. Bisogna però abituarsi a questo tipo di strumentazione (soprattutto per la grafica) prima di leggerla immediatamente. Il computer di bordo è anche parlante e informa sull’ora, sulla distanza percorsa, sul consumo totale, medio e istantaneo. La voce informa anche sulle eventuali anomalie (freni, olio, ecc.) segnalate inoltre dalla ricca batteria di spie luminose” A tale proposito, una delle pubblicità Austin-Rover dice: “Austin Maestro inaugura la generazione automobilistica del futuro. Grazie ad un rivoluzionario sistema di gestione elettronica del motore, abbinato ad un sintetizzatore vocale che dà la parola ai sistemi di controllo della vettura, il computer di bordo diventa finalmente un attivo partner di guida, il vostro secondo pilota ideale.” Tutto molto bello e futuristico sulla carta, soprattutto se guardato con gli occhi dei primi anni ’80, ma fonte di svariati malfunzionamenti ed errate segnalazioni d’avaria, sia vocali che relative alle spie sul cruscotto, all’atto pratico.
![]() |
Austim Maestro 1.3 HLE |
Una concorrenza agguerrita composta da Fiat Ritmo, Ford Escort e Volkswagen Golf, unita ad un controllo qualità praticamente inesistente da parte di Austin-Rover, portano ad un crollo delle vendite, favorito dalla nomea di scarsa affidabilità che si diffonde rapidamente. A causa del numero di immatricolazioni poco significativo nel nostro Paese, a novembre 1985 la gamma viene ristrutturata e si riduce a solo due allestimenti, entrambi con il motore 1.3 ed il cambio a 5 velocità:
- Maestro LS Lit. 12.230.000
- Maestro Mayfair Lit. 13.040.000
Unico optional previsto la vernice nera o metallizzata, che costa Lit. 208.000. La Mayfair è di fatto la Vanden Plas distribuita in Gran Bretagna ma semplificata negli allestimenti interni, dove al posto dei rivestimenti in pelle dei sedili troviamo il velluto.
A novembre 1987, in occasione della soppressione del marchio Austin in favore di quello Rover, la Maestro compare per l’ultima volta nel listino del nuovo di Quattroruote. In Italia si preferisce dare spazio alla nuova media Rover. Allestimenti e motori della Maestro sono gli stessi del 1985, al costo rispettivamente di Lit. 13.450.000 per la versione base e Lit 14.350.000 per la top di gamma. La vernice metallizzata o nera è quotata Lit. 225.000 e non sono disponibili ulteriori accessori a pagamento.
La media inglese sopravvive nel Regno Unito fino al 1994, le ultime varianti in listino sono dotate esclusivamente di motore diesel Perkins. Nel 1987 si tenta un rilancio sia con un restyling in occasione del suo ingresso nella gamma Rover, che con la serie speciale “Surf”. Nel 1988 è la volta di un prodotto immagine, la MG turbo 2.0 da 150 CV con bodykit di Tickford, versione prevista fin dall’origine ma “congelata” in favore della Montego MG turbo. I dati di vendita sono comunque lontani dai fasti del 1983, che la vedono sesta nella classifica delle automobili più vendute del Regno Unito con oltre 65.000 esemplari consegnati, e del 1984, primo anno di piena produzione, che vede 83.000 vetture vendute in patria. La produzione viene sospesa dopo 605.411 esemplari. Attualmente si calcola che sia circolante circa l’1% della produzione totale.
![]() |
Austin Maestro turbo |
2000 esemplari di Austin Maestro vengono in seguito assemblati in Bulgaria in CKD, vale a dire come kit montati sul posto con le componenti prodotte in Gran Bretagna.
Nel 1998 il leader del tabacco cinese Estong acquista i diritti e le attrezzature per produrre la media britannica. La Maestro compare in listino in oriente nel 2000 in due varianti: Estong Lubao 6400 Ruby e Estong Lubao 6440 Laird. La prima è la ben nota due volumi 5 porte, la seconda la versione furgonata venduta a suo tempo anche in Europa. Entrambe adottano il frontale della Montego e motori e trasmissioni Toyota. Attualmente in Cina è in produzione la Yema F12, un compatto SUV che condivide con la Maestro pianale e portiere.
Citazioni e riferimenti da:
Citazioni e riferimenti da:
- Quattroruote, "Prova su strada: Austin-Rover Maestro HLS", dicembre 1983, Editoriale Domus
- Pubblcità Austin-Rover, "Le autonobili"
Commenti
Posta un commento