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Austin Maestro MG - Foto da brochure olandese |
Qualche tempo fa ho dedicato un articolo ai trent’anni della Austin Maestro, accennando solo alla MG 1.6, che è stata la versione più spinta tra quelle importate in Italia. Due le motivazioni della scelta, non appesantire con ulteriori informazioni uno scritto già abbastanza lungo, il volere poi dedicare maggiore spazio a questa versione, che pur con parecchi difetti, essendo quella più prestazionale tra quelle importate nel nostro Paese e portando sulla calandra un marchio di pregio, molto probabilmente è l’unica che potrebbe far scaldare un minimo il cuore dell’appassionato in un’ottica collezionistica. Se gli esemplari della Maestro venduti sul suolo italico sono pochi, ancora più rara è la MG, rimasta in listino solamente per poco più di un biennio.
Lo schema meccanico della MG è analogo a quello delle Maestro meno dotate di cavalleria. Troviamo quindi il motore trasversale ruotato di 180°, la trazione anteriore e le schema di sospensioni con avantreno Mc Pherson e retrotreno a bracci interconnessi, qui coadiuvate da una barra antirollio anteriore. Il propulsore è un 1.598 cc R Series da 98 cv monoalbero a camme in testa, con accensione elettronica. Dal punto di vista strutturale il motore R Series deriva strettamente dallo E Series della Austin Maxi 1.750, anzi è lo stesso montato ruotato di 180° e con cilindrata ridotta a 1.6. Conserva quindi tutte le problematiche di affidabilità dell’unità della serie precedente, tra cui catena distribuzione rumorosa, una certa propensione a rompere gli alberi a gomiti e bruciare la guarnizione della testa. La R Series è una soluzione tampone per proporre un motore di media cilindrata, destinato oltre che alla MG anche alle Maestro 1.6 L, 1.6 HLS e 1.6 Vanden Plas mai importate nel nostro Paese; serve per contrastare la concorrenza, nello specifico in patria costituita da Ford Escort MK III e Vauxhall Astra, quest'ultima è la versione britannica della Opel Kadett D, in quanto il motore medio specifico per il nuovo non è ancora pronto per mancanza di fondi, nonostante i collaudi su strada siano iniziati già nel 1981.
Sulla MG l’alimentazione è ottenuta con 2 carburatori doppio corpo Weber 40 DCNF a gestione elettronica, la cui centralina interagisce con il sistema del computer di bordo con sintetizzatore vocale della vettura. Proprio i carburatori saranno un ulteriore tallone d’Achille di questa versione, con difficoltà di avviamento a caldo e tutta una serie di false avarie segnalate dal computer stesso. Infine l’assistenza Austin, più avvezza a lavorare sui britannici carburatori SU, non è mai riuscita a porre rimedio agli inconvenienti, regolando in maniera efficace i Weber doppio corpo della MG.
Analogo alle altre Maestro anche l’impianto frenante di tipo misto dotato di servofreno ed il cambio a 5 rapporti di origine Volkswagen, mutato dalla 1.3 HLS, ma qui dotato di rapporti più corti per favorire la guida sportiva. Lo 0-100 km/h è percorso in 10,2” e la velocità massima è di 179 km/h.
Esploso Austin Maestro MG - Foto da brochure olandese |
La Maestro MG debutta sul listino del nuovo di Quattroruote ad ottobre 1983 al costo di Lit 13.040.000. Gli optional sono:
- Comfort pack: comprende vetri elettrici, chiusura centralizzata e tetto apribile, Lit. 620.000
- Vernice metallizzata o nera, Lit. 186.000
- Filetti rossi su paraurti e sui profili paracolpi adesivi delle fiancate
- Doppio specchio retrovisore esterno, regolabile dall’interno.
- Spoiler anteriore e posteriore
- Profili aerodinamici posteriori ai lati del lunotto
- Vetri atermici
- Strumentazione digitale con computer di bordo dotato di sintetizzatore vocale
- Volante rivestito in pelle con monogramma MG
- Sedili anteriori anatomici
- Tappezzeria sportiva in grigio “Harringbone”
- Cerchi in lega con pneumatici 165 HR 13, parecchi esemplari di primo equipaggiamento montano i Pirelli P8
Vista 3/4 anteriore e cruscotto digitale - Foto da brochure olandese |
Quattroruote testa la vettura sul numero di marzo 1983, al debutto; si tratta di un’impressione di guida, la più completa prova su strada sarà riservata alla 1.3 HLS, più appetibile in Italia, sul numero di dicembre dello stesso anno. La MG non colpisce favorevolmente dal punto di vista dinamico i collaudatori “… la versione sportiva, a nostro avviso, non ha un comportamento particolarmente brillante, specie per quanto riguarda la tenuta di strada dove si avverte una tendenza esagerata al sottosterzo quando si accelera decisamente in curva. In fase di rilascio la tenuta del retrotreno non è perfetta e la vettura tende a chiudere un po’ troppo la traiettoria. Anche lo sterzo non risulta particolarmente diretto e preciso.” Piacciono le finiture interne, definite “molto accurate” ed il computer “parlante”, con voce disponibile anche “in italiano”. La strumentazione digitale viene giudicata di difficile lettura, come sulla 1.3 HLS provata qualche mese dopo. “Buona la posizione di guida; i piloti più alti dovranno far arretrare il sedile oltre l’escursione concessa dalla leva (operazione effettuabile presso la concessionaria).”
Il motore R Series viene sostituito già nel luglio 1984 dallo S Series di analoga cilindrata, finalmente disponibile e portato al debutto dalla Montego, la declinazione a tre volumi della Maestro. Il nuovo propulsore è di breve durata sulla MG, che con cilindrata di 1.600 cc viene costruita fino ad ottobre 1984, rimpiazzata a sua volta dal 2.0 EFi ad iniezione elettronica, mai importata nel Bel Paese. La Maestro MG 1.6 rimane in listino in Italia ancora un annetto circa dalla fine della produzione, fino a novembre 1985, molto probabilmente per smaltire le vetture stoccate. All’uscita dal listino costa Lit. 14.330.000, il comfort pack è quotato Lit. 665.000 e la vernice nera o metallizzata Lit. 200.000. Complessivamente sono circa 15.000 le Maestro MG 1.6 prodotte, tutte costruite nello stabilimento Morris di Cowley, nelle vicinanze di Oxford.
Vista 3/4 posteriore, in evidenza lo spoiler ed i profili aerodinamici ai lati del lunotto - Foto da brochure olandese |
Riferimenti:
- Quattroruote "La nuova Austin Maestro che parla", marzo 1983, Editoriale Domus
- Quattroruote, "Prova su strada: Austin-Rover Maestro HLS", dicembre 1983, Editoriale Domus
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