Mercedes 190E 2.0 e 2.3 AMG, i rari unicorni

Molto probabilmente se si parla di Mercedes 190E AMG la maggior parte degli appassionati ricordano o le versioni da pista preparate per il DTM, o la 3.2 stradale costruita in 200 esemplari con l’avallo della Casa stessa, primo prodotto ufficiale della collaborazione Mercedes AMG.
In realtà già poco tempo dopo il lancio della nuova piccola di Stoccarda, il preparatore tedesco che dal 1967 funziona come una sorta di reparto corse prima esterno e poi interno alla Mercedes, si adopera per “spremere” cavalli dal motore, rivedere l’assetto, la carrozzeria e le finiture interne della W201. Siamo in un’epoca ancora lontana dall’attuale, dove la declinazione AMG è proposta a livello di “pacchetti” sotto forma di kit e non si ordina certo presso il concessionario della “Stella” a tre punte come oggi. Dal 1984 queste elaborazioni vengono importate in Italia dalla Master Service di Roma; quella della 190 in particolare si divide in due “step” fondamentali per la meccanica ed altri due per la carrozzeria, che possono essere implementati in base ai desideri ed al portafogli del cliente. Quest’ultimo non è certo una fattore secondario nella scelta, come sempre in questi casi si tratta di interventi particolarmente onerosi. Sia i costi, comprensivi di montaggio e verniciatura (per la carrozzeria), che le specifiche tecniche sono ricavati da Auto Capital n.6 del giugno 1984.
Step 1 - Motore 2.0 140 cv
  • Motore, elaborazione 1. Nuova testa per il motore di serie di 2 litri con rapporto di compressione 9,4:1, albero a cammes più spinto, linea di scarico AMG. Potenza massima 145 cv a 6.750 giri min. Velocità massima 210 km/h, 0-100 km7h 9,7”. Lit 3.481.000
  • Assetto 1. Nuove molle ed ammotizzatori con taratura assetto. Lit 1.983.000 
  • Trasmissione: cambio a 5 rapporti ravvicinati; inizialmente non disponibile, rimane il cambio a 4 marce di serie sella 190. Cerchi in lega AMG con pneumatici 195/50 VR16. Lit 2.360.000
  • Kit carrozzeria stretta: spoiler anteriore, minigonne sottoporta e carenatura inferiore della coda. Lit 2.279.340
Step 2 - Motore 2.3 160 cv
  • Motore, elaborazione 2. Sostituzione del propulsore originale con il 2.299 cc Mercedes. Albero a cammes spinto, testa con rapporto di compressione 9,4:1, linea di scarico AMG. Potenza 160 cv a 5.750 giri, velocità massima 225 km/h; 0-100 km/h in 8,5”. Lit 10.503.000
  • Assetto e trasmissione rimangono invariati rispetto all’elaborazione 1, quindi anche il cambio inizialmente rimane il 4 rapporti anche con il motore da 2,3 litri, come sulla 190 di serie. Varia la misura degli pneumatici: anteriori 225/55 VR16, posteriori 225/50 VR16. Lit 2.832.000. A causa delle misure delle gomme questo kit obbliga al montaggio della “wide body”, vale a dire la carrozzeria larga. 
  • Kit carrozzeria larga. Stessi elementi di base della stretta, in più prevede: codolini passaruota per parafanghi allargati, spoiler posteriore sul bagagliaio. Lit. 10.236.500
Altre modifiche previste sono la verniciatura di tutte le parti cromate, compresa calandra, modanature della carrozzeria, maniglie porta, ecc… in tinta con la vettura. Il costo è di Lit 3.386.000. Ovviamente, per non farsi mancare nulla, si può pensare di arricchire anche l’interno con inserti in legno, radica o mogano, su plancia, pannelli porta e consolle del cambio, aggiungendo un altro milioncino del vecchio conio, per la precisione Lit.1.180.000

Il mensile del Corriere della Sera prova una 190 AMG bianca top di gamma, quindi con il motore da 2,3 litri, “wide body”, tutti gli elementi accessori della carrozzeria in tinta vettura ed all’interno inserti in radica. Vediamo come viene giudicata all’epoca dal tester della rivista: “Su strada la 190 AMG è capace di dare delle belle soddisfazioni: molto veloce… ha una dolcezza di guida che deriva dal motore 2.300 cc molto elastico, potente, ma senza fastidiose rabbiosità.” “Manifesta un piacevole sovrasterzo di potenza se portata al limite o richiamata bruscamente con il pedale dell’accelartore” La frenata è giudicata ottima, la vettura in prova è già dotata di ABS. Il redattore sconsiglia il trattamento estetico completamente in tinta della carrozzeria, giudicato pacchiano. 

Quante di queste 190 sono state allestite? Difficile stabilirlo, visto che l’elaborazione è fondamentalmente costituita da kit aftermarket. I costi sono molto alti, considerato che il prezzo di acquisto di una 190 nuova base di gamma nell'estate del 1984 è di Lit.19.080.000; trasformarla poi in una AMG 2.3 larga ci vogliono almeno altri 23 milioni, vale a dire più del doppio del costo iniziale dell’auto o più di un’Alfetta 2.0 nuova di zecca. Questo poi senza “strafare”, cioè senza richiedere la verniciatura integrale in tinta carrozzeria e lasciando gli interni di serie. Oggi queste 190 AMG costituiscono una sorta di “unicorno” nel panorama Mercedes AMG, tanto sono rare .

Riferimenti:
  • Auto Capital, “Se è cattiva si chiama AMG” Giugno 1984, editoriale del Corriere della Sera
Foto AMG

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