La Fiat Punto diventa coupé: Monomille Zagato

A Milano Autoclassica mi sono imbattuto in una di quelle automobili che difficilmente ci si aspetta di trovare esposte o in vendita, un esemplare unico sicuramente non bello ma particolare: la Fiat Punto Monomille Zagato.

Per caprine la genesi dobbiamo tornare indietro nel tempo, al 65° salone di Torino del 1994, dove in una specie di contest organizzato dalla Fiat vari carrozzieri italiani presentano nove proposte di stile sulla base meccanica dell’allora nuova utilitaria torinese, la Punto. Tra i vari prototipi spiccano un mini SUV denominato 4X4 TL, dove le due lettere finali sono l’acronimo di tempo libero, sviluppato da Giannini sulla base della 5 porte; il Doblone pick-up a sei ruote di Boneschi ed il coupé Racer di Bertone, che nel nome si rifà alla derivata della 850 Spider. 

Il prototipo di Zagato viene scelto per rappresentare al salone queste Punto del tutto speciali; si tratta di un coupé due posti di impostazione sportiva, che nello spirito e nel nome si rifà alle Fiat Abarth allestite dal carrozziere milanese negli anni ’60. La Monomille conserva i lamierati frontali, cofano motore e parafanghi, della Punto di serie, mentre al posteriore presenta un padiglione abbastanza sfuggente con la seconda luce che nel taglio ricorda vagamente il disegno di quella dell’Alfa Junior Zagato, prodotta dal 1969 al 1975. Il tetto presenta le classiche due gobbe, firma del designer lombardo. All’anteriore spiccano una calandra di forma ovoidale, ispirata a quella della Monomille degli anni ’60, mentre i fari a tre elementi circolari sono inseriti in una mascherina in plastica delle stesse dimensioni dei proiettori di serie. La finitura della carrozzeria è argento opaco, certo un colore non facile da tenere pulito ed in anticipo di almeno un ventennio sulle tendenze attuali. La parte inferiore dei paraurti, le minigonne sottoporta, gli specchietti e lo spoiler posteriore sono blu opaco. 

La base meccanica è quella della Punto GT Turbo, rivista dal “Mago” Romeo Ferraris, altro lombardo noto negli anni ’60 e ‘70 per le elaborazioni sulle Fiat, in particolare le 500. Dopo la cura “ricostituente” di Ferraris i cavalli sono circa 220, decisamente non male per una Punto, anche se turbo. 

L’interno è votato alla sportività ed alla leggerezza, quindi completamente privo di impianto di climatizzazione, sì…. anche del riscaldamento! Spicca una coppia di sedili anatomici predisposti per il montaggio di cinture racing, mentre non è previsto alcun divanetto posteriore.