Una Porsche da fare invidia a 007: 911 turbo targa nera e oro by B+B Buchmann

“Questa è la storia di una pazza auto e di un pazzo giovane uomo”; così esordisce l’articolo di Rallye Racing, rivista tedesca di automobilismo, sul numero di giugno 1978. Questa Porsche 911 targa del tutto particolare ci proietta nel fantastico mondo di James Bond: palme, casinò, champagne ed una pistola nel cassetto portaoggetti. L’automobile, commissionata nel 1977 al noto preparatore Rainer Buchmann della B+B dal ventiseienne proprietario di una casa da gioco del paradiso caraibico Curaçao, viene consegnata nel 1978. La pubblicazione germanica ne traccia in poche parole ed in modo efficace l’aspetto esteriore: frontale della 928, abitacolo della 911 targa e posteriore della 930 turbo. 
La richiesta del cliente, colpito dalla Rainbow comparsa dalla copertina di Road & Track tanto da volere qualcosa di simile,  è molto semplice, vale a dire inserire tutto quello che può trovare posto sull’auto. Questa 911 si distingue quindi per un completissimo impianto hi-fi Blaupunkt Köln e piastra cassette Uher che fa apparire il cruscotto come la consolle di uno studio di registrazione; in un piccolo spazio all’estrema destra della plancia il costruttore è riuscito persino a ritagliare un posto per un TV color, a scapito ovviamente del cassetto portaoggetti. L’elettronica di bordo comprende anche un impianto radio CB da 40 canali ed un antifurto con combinazione numerica. In un comparto
letale nascosto, comandato da uno dei piccoli pulsanti dei sedili Recaro, trova posto un revolver Magnum; mentre un'altra e più inoffensiva Magnum, questa volta di champagne, è alloggiata in un frigobar apribile a comando elettrico occultato sotto il sedile posteriore. Questo vano è dimensionato sulle misure di una costosissima e pregiatissima bottiglia di whisky in ceramica, fatta recapitare presso la factory di Sandweg direttamente da Londra. Poi finestrini elettrici, climatizzatore, clacson melodico con compressore e trombe, fascia posteriore in plastica rossa con scritta Porsche che si accende con gli stop, e… e…. altri innumerevoli gadget completano la dotazione della vettura. I sedili Recaro anteriori a regolazione elettrica ed i pannelli delle portiere sono in velluto beige. Sedile posteriore, parte superiore dei pannelli porta e cruscotto sono rivestiti su richiesta del cliente in una scenografica pelle color oro. Rainer Buchmann stesso obietta che un materiale così lucido avrebbe proiettato fastidiosissimi riflessi sui vetri sotto il caldo sole dei Caraibi; il cliente lo rassicura dicendo che trascorre buona parte del proprio tempo seduto in auto, in spiaggia, a guardare la TV. Il bagagliaio anteriore è rivestito in un più sobrio velluto nero. 

Del tutto originale il frontale, forgiato a mano da Manuel Melero, abile battilastra definito sulle riviste tedesche di settore "l'uomo dalle mani d'oro", che nel disegno riprende le forme dell'allora nuova Porsche 928, conservandone i fari ribaltabili sull’asse verticale. La parte centrale dell’abitacolo rimane quella di serie della 911 SC targa da cui deriva, mentre il posteriore sfoggia carreggiate allargate ed alettone della 930 Turbo. La livrea è particolarmente aggressiva: corpo vettura nero con monogrammi B+B oro su portiere, roll-bar, cofano anteriore e portatarga posteriore. Color oro sono anche la griglia del radiatore dell’olio e la parte interna dei bei cerchi in lega BBS, calzati da pneumatici Pirelli P7 come sulla Rainbow, realizzata sempre da Buchmann. Un aspetto decisamente cattivo, che riprende volutamente o no, non è dato saperlo, i colori delle Lotus John Player Special che in quegli anni si sfidano in formula uno.  

Dal punto di vista meccanico questa 911 segue la classica ricetta di B+B delle altre targa turbo. Troviamo quindi il classico boxer 6 cilindri turbo da 3,3 litri con pressione di sovralimentazione tarata tra 0,7 ed 1,1 bar e manettino sul cruscotto per variarla entro questi valori. La  potenza massima è di 380 cv e la velocità di punta è stimata in circa 270 km/h; prestazioni di tutto riguardo che non possono certo essere sfogate su di un'isola lunga soli 30 km. Rivisto anche l'assetto per adeguarlo alle prestazioni. All'epoca rimane ignoto il nome del fortunato acquirente, al quale il redattore di Rallye Racing affibia il nome fittizio di Ortega Ramirez; le iniziali O.R. riportate su appoggiatesta e tappetini anteriori celano invece il nome reale del committente: Oscar Rodriguez.

Il costo di una tale sogno, o meglio, follia su quattro ruote? 215.000 marchi tedeschi nel 1978! Da considerare che la sola modifica del frontale è fatturata 7.500 marchi, l’acquisto e la conversione in turbo della targa 155.000; altri 2.600 marchi se ne vanno per il climatizzatore, 1.000 per il clacson, 2.200 per il comparto frigobar posteriore, e via di seguito in una lista infinita di costosi optional a due o tre zeri. Una nota curiosa riguarda una certa preoccupazione del redattore della rivista tedesca riguardo la manutenzione di un’auto così particolare in una località sperduta dei Caraibi: in quale officina dovrebbe portarla il senor Ramirez, o meglio Rodriguez? La B+B di Sandweg, sobborghi di Francoforte,  è troppo lontana; sull’isola non esistono dealer Porsche, solo un concessionario Audi e Chrysler che ha personale che parla tedesco, che potrebbe quindi essere una buona soluzione, avendo la possibilità di attingere informazioni direttamente dal costruttore. 
La 911 Turbo Targa con il frontale della 928 sarà replicata da Buchmann in vari esemplari, tutti diversi tra loro, anche con il tetto a T asportabile in due elementi tipico delle sportive americane quali la Corvette. 

Riferimenti:
  • Rally Racing, numero 6 giugno 1978. Lingua tedesca
  • Road & Track, ottobre 1978. Lingua inglese
  • Classic Dream Cars, Magna Books, 1988 Leicester. Lingua inglese
  • BB - Rainer Buchmann: Innovation - Design - Emotion, Gerold Lingau, 2016 Hell Verlag GmbH. Lingua inglese
Foto da: http://www.bb-frankfurt.com e Rally Racing 6/1978

Si ringrazia Rainer Buchmann BB Auto Frankfurt per aver concesso l'uso delle foto 

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