Renault 5 TS Montecarlo, un'utilitaria in salsa rally

Rally di Montecarlo 1978: Renault piazza due piccole R5 Alpine da 130 CV, pilotate rispettivamente da Jean Ragnotti e Guy Fréqulin, al secondo ed al terzo posto assoluti, alle spalle della potente Porsche 911 3.0 da 250 CV del vincitore Jan Pierre Nicolas. La causa di tale successo sportivo è anche da ricondurre ad un’errata scelta di gomme da parte dello squadrone Fiat Alitalia, che su di un tratto innevato porta ad un vero e proprio imbottigliamento delle 131 Abarth, che coinvolge anche la Stratos del team francese Lancia Chardonnet, importatore per l’Esagono della Casa di Chivasso. La migliore delle automobili dello scorpione si classifica poi solamente quarta con Walter Röhrl.

La Regie, per celebrare l’avvenimento e sull’onda del successo che in quel periodo coinvolge le “serie speciali” derivate da modelli di produzione di massa, a partire da marzo dello stesso anno commercializza una versione in tiratura limitata della 5 TS denominata “Montecarlo” . Accattivante lo schema di colori della carrozzeria, che riprende in modo fedele la livrea delle vetture ufficiali schierate al rally: giallo girasole con parte inferiore rossa e tetto nero opaco. Rossi anche i paraurti con l’anteriore, “ereditato” dalla R5 Alpine, che incorpora i fari antinebbia Cibié. La caratterizzazione estetica è completata da bande adesive nere sulle fiancate, sfumate verso l’anteriore, che inglobano la scritta “Renault 5” in rosso; a queste si aggiungono altri due piccoli adesivi che riprendono il disegno della “placca rally” della classica monegasca, posizionati lato guida alla base sia del cofano motore che del portellone posteriore. Altri elementi specifici di questa versione sono i cerchi sportivi in acciaio della Fergat, già visti sia sulle R12 Gordini che sulle R5 Alpine aspirate, il bello specchietto retrovisore Vitaloni California ed il volante sportivo a tre razze rivestito in pelle. L’interno è analogo a quello della R5 TS di base con i sedili anteriori con poggiatesta integrati agli schienali e rivestimenti neri. 

La dotazione standard prevede il seguente equipaggiamento:
  • vetri posteriori apribili a compasso
  • tergilunotto
  • lunotto termico
  • contagiri
  • accendisigari
  • lavavetri elettrico
  • comandi della climatizzazione illuminati
Non sono previsti optional a pagamento. L’aspetto corsaiolo ed aggressivo dell’esterno farebbe supporre almeno il motore dell'Alpine, al posto di quello adottato della R5 TS, che non è certo un “fulmine di guerra”. Sotto al cofano troviamo quindi il quattro cilindri di 1.289 CC con carburatore doppio corpo ed accreditato di 64 cv o 46 Kw, a 6.000 giri/min che “spinge” la “Montecarlo” a 151 km/h di punta massima. Il cambio è manuale a quattro rapporti, l’impianto frenante misto con dischi all’anteriore è assistito dal servofreno. Il peso in ordine di marcia è di 800 kg, ben inferiore alla media delle “segmento B” attuali. Il costo al debutto è di 27.100 franchi francesi, gli esemplari prodotti sono 2.400 e tutti riservati al mercato francese. Attualmente questa “serie speciale” è diventata parecchio rara ed è quindi di difficile reperibilità sul mercato delle storiche. 

Da segnalare infine un paio di riproduzioni in scala 1/43, per chi volesse mettersi nel proprio “garage in miniatura” questa particolare variante “sportiva” della Renault 5, un po’ diversa dalle classiche Alpine e Turbo. Vitesse, alla fine degli anni ’90, ha declinato la propria R5 in numerose versioni, tra cui la “Montecarlo”, proposta in serie limitata di 2.500 esemplari, 100 in più della vera. E’ un die-cast con linee generali fedeli e ben dettagliato, nel quale sono riprodotte fedelmente le peculiarità della versione reale, anche se il giallo della carrozzeria è forse un po’ troppo acceso. Vera pecca di questa riproduzione, che la fa apparire datata rispetto a quanto proposto oggi sul mercato, i gruppi ottici posteriori resi in decals e non in plastica traslucida colorata. Prestige, produttore artigianale francese, ha proposto la “Montecarlo” in kit in resina; come da tradizione per la Casa ci troviamo di fronte ad una scatola di montaggio composta di pochi pezzi e, analogamente al Vitesse, con linee generali ben rispettate. E’ lasciato al modellista l’arduo compito di verniciare la carrozzeria nel complesso schema a tre colori. Difficile stabilire una quotazione per questi modellini, che come per la “Montecarlo” in scala 1/1 sono oggi difficilmente reperibili sul mercato.

foto 1 e 2 da http://club.caradisiac.com

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