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Presentata al Salone di Francoforte del 1979 sulla base della E12, la prima generazione della serie 5, con cui il costruttore di Monaco nel 1972 inaugura il nuovo sistema di denominare i modelli come oggi lo conosciamo, la M535i sviluppa il tema della “berlina da famiglia pronta a scendere in pista”. Sulla brochure ufficiale per l’Italia viene presentata come una “versione speciale della BMW Motorsport”; può a buon diritto essere considerata come il primo modello ad elevata tiratura del reparto sportivo della Casa bavarese. Molto probabilmente il lancio di questa versione è dovuto alla volontà di contrastare il preparatore tedesco Alpina, che proprio con i modelli sportivi B7 Turbo e B7S Turbo basati sulla E12, abbandonate le competizioni nel 1978, passa alla fase di vero e proprio costruttore di automobili fornendo alla clientela vetture stradali complete.
La M535i è stata preceduta da alcuni lotti di E12 potenziate, allestite tra il 1974 ed il 1980 sulla base di normali 525, 528 e 528i, che vengono prelevate dalla linea di montaggio di Dingolfing e trasportate per le modifiche presso lo stabilimento “Motorsport” di Prüssenstraße a Monaco. Su queste serie 5 “dopate”, che non hanno mai fatto formalmente parte della gamma BMW, sono stati inizialmente montati i motori da 3 litri della serie E3 e successivamente propulsori da 3,2 e 3,4 litri; queste vetture sono solitamente destinate a dirigenti, piloti o clienti particolari della Casa bavarese. L’allestimento prevede: ponte posteriore rinforzato, impianto frenate a quattro dischi, ammortizzatori Bilstein, pneumatici 195/70 VR14 con cerchi BBS, volante a tre razze “Motorsport” ed interni con sedili Recaro o Scheel. Opzionali le strisce adesive sulla carrozzeria che riprendono i tre colori del reparto sportivo BMW: rosso, blu ed azzurro. Difficile stabilire quanti di questi esemplari siano stati costruiti, molto probabilmente 895, poiché i numeri di telaio sono rimasti quelli delle “normali” serie 5 da cui derivano e con esse si confondono.
La M535i presenta a Francoforte è quindi la prima serie 5 “ufficiale” preparata dal reparto Motorsport e regolarmente inserita nel listino BMW. Sotto al cofano troviamo il motore a sei cilindri in linea tipo M30 da 3.453 cc da 218 cv dotato d’impianto d’iniezione Bosch L-Jetroinc, già montato sulle 735i E23 e sulle 635i E24, che spinge la media della Casa dell’elica alla rispettabilissima, e notevole per l’epoca, velocità di punta di 220 km/h. La trasmissione è manuale a cinque rapporti della Gretag. Le sospensioni sono simili a quella delle altre E12, con l’anteriore Mac Pherson e la posteriore a ruote indipendenti; specifici di questa versione sono le molle e gli ammortizzatori Bilstein, oltre ovviamente all’assetto adeguato alle maggiori prestazioni. L’impianto frenante è a 4 dischi, con gli anteriori da 280 mm ed i posteriori, più larghi rispetto a quelli delle altre E12, da 272 mm. Gli pneumatici sono da 195/70 VR14 con cerchi BBS, come sui primi esemplari allestiti di… “contrabbando”
La caratterizzazione estetica è fondamentalmente data da una coppia di spoiler: all’anteriore ne abbiamo uno di grosse dimensioni, in materiale sintetico e verniciato in tinta con la carrozzeria, che ingloba le prese d’aria ed una fascia antiurto in gomma nera che sostituisce il paraurti cromato d’origine; il cofano posteriore è completato dalla seconda appendice aerodinamica in gomma nera. La carrozzeria può essere dotata del set di strisce “Motorsport” opzionali già previsto sui primissimi esemplari; i colori della carrozzeria sono analoghi a quelli delle altre versioni della serie 5 E12. Chi preferisce rimanere “nell’anonimato” può decidere di non far montare sia la coppia di spoiler, che ufficialmente sono opzionali, sia i loghi “M” e “535i” all’anteriore ed al posteriore della propria automobile. In quel caso l’unico tratto distintivo rispetto alle serie 5 meno dotate dal punto prestazionale sono i bei cerchi BBS, comuni a tutte le M535i allestite.
La dotazione interna prevede i sedili anteriori Recaro; la tappezzeria può essere in tessuto nero, in finta pelle o pelle. Opzionali i sedili sportivi prodotti dall’ASS, con fascia centrale che riprende i colori “Motorsport”, in questo caso vengono riproposti anche sul divanetto posteriore, che può essere dotato, a richiesta, anche di appoggiatesta. Il volante è sportivo a tre razze, con corona rivestita in pelle, analogo a quello montato sulla berlinetta a motore centrale M1. Tra gli accessori a pagamento sono da segnalare il tettuccio apribile metallico a comando elettrico o manuale, i lavafari, gli alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, l’impianto d’aria condizionata e… la giacca a vento in piumino d’oca con i colori BMW “Motorsport”. Nella lista degli optional figura anche l’interessante stereo BMW Bavaria con lettore di cassette ed un primordiale sistema RDS all’epoca attivo solo in Germania, che se impostato passa in automatico sul notiziario o sulle informazioni relative al traffico.
La M535i compare per la prima volta nel listino del nuovo di Quattroruote nel luglio del 1980 al costo di lit. 25.639.000, il bollo annuale è di lit. 159.200. Per confronto, la 518 a 4 cilindri alla base della gamma E12 costa lit. 10.270.000 ed è giù percepita come un’automobile di un certo livello. Una Fiat Panda 30 costa lit. 4.177.000 ed una Ferrari 208 GTB lit. 29.795.000. Il prezzo, penalizzato dall’ iva al 38% che all’epoca vessava le grosse cilindrate, la pone quindi nella fascia alta di mercato. Nell’ aprile 1982, dopo quasi un anno dalla fine della produzione, la “nostra” esce di scena dal listino del nuovo della rivista dell’editoriale Domus alla bella cifra di lit. 28.082.000, dopo aver subito una sola variazione di prezzo.
La prova su strada della rivista britannica Autocar, pubblicata sul numero di agosto 1980, elogia la posizione di guida, la visibilità, la pedaliera adatta al punta tacco ed il servosterzo ZF. Dal punto di vista dinamico sono riscontrati dei serpeggiamenti alle alte velocità su asfalto liscio che richiedono piccole correzioni dello sterzo. Quasi assente il sottosterzo, a parte nella manovra di inserimento nei tornati. Buona la tenuta di strada su fondo asciutto e regolare, che, caratteristica comune alle E12 ed altre BMW dell‘epoca, su bagnato e sconnesso genera sovrasterzi di potenza non facilmente controllabili da piloti inesperti; soprattutto se si esagera con acceleratore e sterzo nelle marce basse, nonostante la presenza del differenziale autobloccante. Buona la frenata.
La M535i è stata prodotta in Germania tra aprile 1980 e maggio 1981 in 1.410 esemplari, di cui 960 con guida a sinistra e 450 con guida a destra. A questi ne vanno aggiunti altri 240 con guida a destra assemblati in Sudafrica tra febbraio e luglio 1981 con kit “Motorsport”provenienti da Monaco, che si distinguono dalla versione europea per essere privi dello spoiler anteriore, per una gommatura di misura differente e per una diversa trasmissione. In Sudafrica sono state inoltre montate tra il 1981 ed il 1984 1.416 unità di M535i “ibride”, conosciute come modello 4709, che sono di transizione tra la E12, della quale adottano il corpo vettura, e la successiva E28, della quale “sfruttano” gli interni.
http://www.classicandperformancecar.com
http://www.topcarrating.com
Commenti
ottimo articolo e splendida vettura: da notare i cerchi da 14" che ora credo non siano montati nemmeno da vetture per la città
RispondiEliminaMezzo fantastico. Sono in possesso di un 525 e12 "dopato" come voi giustamente lo avete etichettato,pre serie del m535i . Solo per puristi della guida. Spettacolare davvero. Complimenti bel articolo.
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